Massimo Giletti, noto conduttore è al centro di una spettacolare querela da parte di un pericoloso boss mafioso, che attualmente sta pagando per i suoi innumerevoli crimini dietro le sbarre.
Massimo Giletti nel mirino del boss della mafia
Massimo Giletti, noto conduttore televisivo, è finito nel mirino del boss della mafia Giuseppe Graviano. Sì, avete capito bene, il temuto padrino ha querelato Giletti per diffamazione, scatenando un vortice di pettegolezzi e curiosità.
La procura di Terni ha segretato l’atto, rendendo il tutto ancor più misterioso. Secondo le fonti vicine all’indagine, la denuncia per diffamazione è nelle mani del temuto procuratore capo Alberto Liguori e del sostituto Giorgio Panucci. Ma qual è il motivo di tutta questa agitazione legale? Pare che il conduttore non sia affatto contento di un’intervista che ha fatto a Salvatore Baiardo, un membro della famigerata famiglia Graviano.
Quest’ultimo ha fatto delle affermazioni sconvolgenti, mettendo in imbarazzo il conduttore con un possibile arresto di niente meno che Matteo Messina Denaro.
Le dichiarazioni del conduttore
Giletti, profondamente sorpreso, ha dichiarato all’Ansa di considerare questa situazione “molto grave”. E non si può biasimarlo! Anche un ergastolano può accusare qualcuno, ma ciò che lo ha turbato maggiormente è l’accesso negato agli atti. Insomma, come può difendersi senza sapere qual è il motivo specifico di questa querela?
La paura che serpeggi nel cuore di Giletti è completamente comprensibile. Non possiamo dimenticare che il boss di cui Graviano è fratello, Filippo Graviano, aveva minacciato il nostro amato conduttore fino a costringerlo a vivere sotto scorta nel 2020. Le sue paure sono davvero fondate.
Giuseppe Graviano è attualmente dietro le sbarre nel carcere di Terni per una serie di ergastoli. È stato coinvolto in stragi spaventose come quelle di Capaci e via D’Amelio nel 1993, che hanno scosso l’Italia intera. Inoltre, è stato accusato di essere il mandante dell’omicidio del coraggioso don Pino Puglisi e di altre nefandezze.